1. Le chiese rimangano aperte. …La Presidenza del Consiglio dei Ministri, sul proprio sito Internet istituzionale, il 15 aprile 2020 ha precisato che
“L’accesso ai luoghi di culto è consentito, purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro. È possibile raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione. Possono essere altresì raggiunti i luoghi di culto in occasione degli spostamenti comunque consentiti, cioè quelli determinati da comprovate esigenze lavorative o da necessità, e che si trovino lungo il percorso già previsto, in modo che, in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, si possa esibire o rendere la prevista autodichiarazione. Resta ferma tuttavia la sospensione di tutte le cerimonie, anche religiose.” I fedeli che si recano nella chiesa più vicina alla loro abitazione possono autocertificare o dichiarare alle Forze di Polizia di muoversi per “situazione di necessità”.
I sacerdoti e i diaconi possono raggiungere le chiese a loro affidate per la cura pastorale autocertificando o dichiarando alle Forze di Polizia di muoversi per “comprovate esigenze lavorative”.
2. Le Messe con il concorso di popolo rimangano sospese, i presbiteri sono invitati a celebrare quotidianamente senza popolo.testo completo della “Sintesi delle disposizioni civili e canoniche circa l’emergenza COVID-19 in vigore nell’Arcidiocesi di Milano al 17 aprile 2020” sul sito chiesadimilano.it nel servizio avvocatura della Diocesi; qui il link.