Ci prepariamo a un nuovo anno di cammino insieme, a settembre inizierà il nuovo anno pastorale, il nuovo anno scolastico, il nuovo anno oratoriano…. Pensando a che cosa ci attende, facendo programmazione, pensando ai cammini e alle proposte anche nella nostra Comunità Pastorale ecco che una cara persona mi ha donato la riflessione qui di seguito; sicuramente offre un atteggiamento da ricercare e da custodire:
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Luca 10,5
Prima di accedere a qualsiasi cuore, prima di incontrare qualunque persona (sia essa semplice o difficile, sia ostile o appaia amica, sia accomodante o pungente, sia onesta o sia disonesta, sia esemplare o sia condannata dagli uomini), prima dell’incontro, premettete la PACE.
Forse lo diamo un po’ per scontato che la pace ci sia, in fondo viviamo in un Paese senza guerre e quelle che interessano il mondo esterno ci sembrano lontane…
In realtà Gesù ribadisce qualcosa di fondamentale, per niente banale: LA PACE PRIMA.
La pace è la premessa per evangelizzare, ma sappiamo che Dio noi non lo trasmettiamo attraverso parole o grandi discorsi ma con la nostra vita: è vivendo che “parliamo” di Dio.
Le parole sono importanti ma le azioni le anticipano e le confermano o smentiscono.
Quindi come dobbiamo agire: con PACE! Che ci sia la volontà di rappacificarmi con chi mi è messo accanto (li mandò a due a due…Dio non lascia soli), con chi faccio fatica a relazionarmi, con chi rischio di dare per scontato.
La pace dev’essere la costante, il denominatore comune di ogni rapporto.
Qualunque azione e incontro devono avere questa premessa: un cuore libero e un sorriso sincero. Premessa e promessa di pace.
Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! In qualunque casa entriate, prima dite: «Pace a questa casa!». Luca 10, 1-2.5