I volontari sono riusciti, con grande creatività, a interpretare bene i protocolli per la sicurezza, talvolta un poco rigidi e molto minuziosi, come atteggiamenti e ambiti di accoglienza. La scelta di chiese aperte, anche se nel tempo duro della prima parte della pandemia vi erano solo i sacerdoti che celebravano, è stato un segno che ha consentito, anche attraverso questo tipo di servizio, che non si disperdesse, anche fisicamente, il legame nel popolo di Dio.

Questo dell’ACCOGLIENZA è un dono prezioso e di cui potremo continuare a beneficiare all’ingresso delle nostre chiese, all’inizio delle nostre celebrazioni. Quando ci si ritrova nelle nostre chiese a volte manca uno sguardo, un sorriso, la gentilezza di chi ti dà un indicazione o ti offre il foglietto o il notiziario; a volte giungono anche persone nuove che varcano la nostra porta per la pima volta e trovare un volontario che le accolga cambia tutto e mostra il volto di una Comunità!

Che ne dite, continuiamo? Rilanciamo questo servizio, questa attenzione?
Lo proponiamo a chi già lo ha svolto, ma anche a chi desidera essere testimone della gioia del Vangelo trasmesso con un sorriso, un saluto un benvenuto!
Contattate i volontari o don Matteo.

Di seguito la lettera dell’arcivescovo che ringrazia i volontari e il video del suo intervento:

E anche un’intervista ai volontari: