continuiamo a proporre alcuni spunti di riflessione e approfondimento sul Sinodo:

QUAL È LA FINALITÀ DI QUESTO SINODO?

La Chiesa riconosce che la sinodalità è parte integrante della sua stessa natura. Essere una Chiesa sinodale trova espressione nei Consigli ecumenici, nei Sinodi dei vescovi, nei Sinodi diocesani e nei Consigli diocesani e parrocchiali. Ci sono molti modi in cui sperimentiamo forme di “sinodalità” già adesso in tutta la Chiesa. Tuttavia, essere una Chiesa sinodale non è un’esigenza che si limita alle istituzioni esistenti. Infatti, la sinodalità non è tanto un evento o uno slogan quanto uno stile e un modo di essere con cui la Chiesa vive la sua missione nel mondo. La missione della Chiesa richiede che l’intero Popolo di Dio percorra un cammino insieme in cui ogni membro svolge il suo ruolo fondamentale, unito agli altri. Una Chiesa sinodale cammina in comunione per perseguire una missione comune attraverso la partecipazione di ciascuno dei suoi membri. L’obiettivo di questo processo sinodale non è di fornire un’esperienza temporanea o una tantum di sinodalità, quanto piuttosto di offrire un’opportunità all’intero Popolo di Dio di discernere insieme come andare avanti sulla strada che ci porta ad essere una Chiesa più sinodale sul lungo termine.

Uno dei frutti del Concilio Vaticano II è stata l’istituzione del Sinodo dei Vescovi. Mentre finora il Sinodo dei Vescovi si è svolto come un’assemblea di vescovi con e sotto l’autorità del Papa, la Chiesa si rende sempre più conto che la sinodalità è un cammino per tutto il Popolo di Dio. Quindi il processo sinodale non è più soltanto un’assemblea di vescovi ma un cammino per tutti i fedeli, in cui ogni Chiesa locale ha una parte essenziale da svolgere. Il Concilio Vaticano II ha rafforzato la consapevolezza che tutti i battezzati, sia la gerarchia che i laici, sono chiamati a partecipare attivamente alla missione salvifica della Chiesa (LG 32-33). I fedeli hanno ricevuto lo Spirito Santo nel Battesimo e nella Confermazione e sono in possesso di diversi doni e carismi per il rinnovamento e l’edificazione della Chiesa, in quanto membri del Corpo di Cristo.

Uno dei frutti del Concilio Vaticano II è stata l’istituzione del Sinodo dei Vescovi. Mentre finora il Sinodo dei Vescovi si è svolto come un’assemblea di vescovi con e sotto l’autorità del Papa, la Chiesa si rende sempre più conto che la sinodalità è un cammino per tutto il Popolo di Dio. Quindi il processo sinodale non è più soltanto un’assemblea di vescovi ma un cammino per tutti i fedeli, in cui ogni Chiesa locale ha una parte essenziale da svolgere. Il Concilio Vaticano II ha rafforzato la consapevolezza che tutti i battezzati, sia la gerarchia che i laici, sono chiamati a partecipare attivamente alla missione salvifica della Chiesa (Lumen Gentium 32-33). I fedeli hanno ricevuto lo Spirito Santo nel Battesimo e nella Confermazione e sono in possesso di diversi doni e carismi per il rinnovamento e l’edificazione della Chiesa, in quanto membri del Corpo di Cristo.

In questa luce, l’obiettivo dell’attuale Sinodo è di ascoltare, insieme all’intero Popolo di Dio, ciò che lo Spirito Santo sta dicendo alla Chiesa. Lo facciamo ascoltando insieme la Parola di Dio nella Scrittura e la Tradizione vivente della Chiesa, e poi ascoltandoci l’un l’altro, specialmente coloro che si trovano ai margini, discernendo i segni dei tempi.

Ascoltare l’intero Popolo di Dio aiuterà la Chiesa a prendere decisioni pastorali che corrispondano il più possibile alla volontà di Dio.

tratto da VADEMECUM PER IL SINODO SULLA SINODALITÀ:

https://www.chiesadimilano.it/wp-content/uploads/2021/11/Vademecum-Sinodo-dei-Vescovi.pdf